In occasione della XIV edizione di Arte al Centro di una Trasformazione Sociale Responsabile, quest’anno incentrata sul rapporto tra arte e trasformazione urbana, Cittadellarte – Fondazione Pistoletto inaugura nei propri spazi espositivi:
• Artecittà, arte e trasformazione urbana
Mostra collettiva ideata da Cittadellarte, ricerca e allestimento a cura di Juan E. Sandoval e Sara Conforti
(dal 10 giugno al 25 novembre 2011 | Museo del Presente)
Evento 2011, l’art pour une re-évolution urbaine
Direzione artistica di Michelangelo Pistoletto e Cittadellarte
In mostra Urban Research by Cohabitation Strategies
MEDELLIN
Nodos de desarrollo cultural
a cura di El puente_lab (Juan Esteban Sandoval, Alejandro Vasquez Salinas, Daniel Urrea Peña)
MONTEVARCHI
Identità al centro
a cura di artway of thinking con Love Difference e snark – space making
SANREMO
Casinò
a cura del collettivo 5 STONES (Anna Moreno, Jobelle Tayawa, Kosta Tonev)
STAVANGER
It Runs in the Neighborhood
Jeanne van Heeswijk
TORINO
situa.to: il primo luogo dove sono possibile
a cura di a.titolo (Giorgina Bertolino, Francesca Comisso, Nicoletta Leonardi, Lisa Parola, Luisa Perlo) e Maurizio Cilli
Il Tappeto Volante nel quartiere di San Salvario a Torino
un progetto del Dipartimento Educazione del Castello di Rivoli, a cura di Anna Pironti
WESTERN BALKANS
Open futures
a cura di STEALTH.unlimited (Ana Dzokic e Marc Neelen)
• Dialoghi sull’architettura
Collezione FRAC Piemonte – Fondo regionale Arte Contemporanea
Mostra collettiva a cura di Francesco Manacorda
(dal 10 giugno al 25 novembre 2011 | Galleria – Museo del Presente)
Con:
Lara Amarcegui, Armando Andrade Tudela, Giorgio Andreotta Calò, Attila Csörgö, Gintaras Didžiapetris, Ian Kiaer, Gyan Panchal, Bojan Śarčević, Oscar Tuazon, Ignacio Uriarte, Chu Yun.
• Grembi: soglie dell’inconcepibile
Mostra personale di Alessandro Bergonzoni
(dal 10 Giugno a Settembre 2011 | Sala delle Colonne)
programma inaugurazione venerdì 10 giugno 2011:
(ingresso libero)
ore 17.30, tavola rotonda “Artecittà un rapporto inscindibile”
con la partecipazione di:
Alessandro Bergonzoni, Maurizio Cilli, Enza Dedali, Filippo Fabbrica, Chiara Galli, Marco Lampugnani, Francesco Manacorda, Lisa Parola, Anna Pironti, Michelangelo Pistoletto, Juan E. Sandoval.
ore 19.00: opening delle mostre
aperitivo a cura di Cafeteria Cittadellarte
(per chi desidera fermarsi a cena in Cafeteria prenotazioni: +39.015.0991466)
ore 21.30: Il podio dei paradisi (infinire:voce del verbo)
incontro con Alessandro Bergonzoni
(evento speciale inserito nel programma del Cantinelle Festival – ingresso libero)
esposizioni permanenti a Cittadellarte:
Collezione Arte Povera | Opere di Michelangelo Pistoletto | Tendopoli Informatica | Cubi in Movimento | Piramidi in Movimento
dal martedì al venerdì su prenotazione: +39 015 0991461 - store@cittadellarte.it
(dalle 10.00 alle 19.00)
sabato e domenica dalle 11.00 alle 19.00
lunedì chiuso
E gli ho detto sì.
Perché nel Terzo Paradiso, tra Adami ed Eve, un essere alle volte Deve.
Quattro tappeti di truciolo metallico e, confinati a un angolo, altrettanti cubi, quasi sottovuoto, “danno alla luce” opere stese di carta ferro pietra, scritti adagiati, reti che lasciano passare, fogli che s’appoggiano.
Quattro parallelepipedi fanno vedere da dietro a un vetro: la radice del cuore, un bacio in tronco, la faccia prima dell’invenzione del volto, un profilo sulle punte…
Sono soglie che il visitatore circumnaviga o raggira, senza calpestare i limiti del “per terra” tra accaduto e caduto, guardato a vista da due “quattrozampe” che fanno la guardia ad un sarcofago, lapide del presente, bara intesa come culla che non dondola, ma sempre in procinto.
Rimetteremo i peccati.
Al loro posto.
Tra gli strati al cubo, come fossero ere.
D’oro in poi dissemineremo il tragitto di trappole per scopi, e, tollerando solo l’incesto stellare, controlleremo che non ci portino via la roba stesa tra due momenti.
Sapremo se la morte è una forma di evasione o il portento un modo per non accontentarsi d’esser vivi.
Faremo come certe ciglia: sorvoleremo in silenzio.
Siamo nati per nascere.
Alessandro Bergonzoni
Il Fondo è finalizzato all’acquisto di opere di giovani artisti internazionali da selezionare nell’ambito di Artissima, la fiera internazionale d’arte contemporanea di Torino. Le opere sono scelte da un comitato di tre curatori internazionali.
Le finalità della collezione sono in primo luogo didattiche e culturali e sono mirate a far conoscere al pubblico, ed in particolar modo alle giovani generazioni, le nuove tendenze e le ultime ricerche nel campo della cultura visiva attraverso la realizzazione di mostre ed una intensa attività didattica, volta a rendere accessibile il lavoro degli artisti così come le dinamiche strutturali interne al sistema dell’arte.
La collezione comprende ad oggi 38 opere di 34 artisti.
Mostra della Collezione FRAC Piemonte
a cura di Francesco Manacorda
Opere di: Lara Almarcegui, Armando Andrade Tudela, Giorgio Andreotta Calò, Attila Csörgö, Gintaras Didžiapetris, Ian Kiaer, Gyan Panchal, Bojan Sarcevic, Oscar Tuazon, Ignacio Uriarte, Chu Yun
Per la seconda volta la collezione del Fondo Regionale per l’Arte Contemporanea della Regione Piemonte è in mostra alla Fondazione Pistoletto dove da quest’anno il FRAC ha la sua sede permanente di conservazione, deposito ed esposizione. In quest’occasione si sono volute combinare le finalità divulgative della collezione con gli apparati didattici di Cittadellarte. Le opere selezionate intessono un insieme di relazioni e riflessioni sul tema dell’architettura, dell’urbanistica e del modo in cui proiettano sentimenti e significati sugli spazi pubblici.
La mostra verrà allestita in due sale adiacenti, la prima delle quali sarà vuota al momento dell’inaugurazione proprio per consentire agli artisti che prendono parte alla residenza estiva della Fondazione Pistoletto di dialogare, per tutta la durata della rassegna, con le opere esposte, installando i loro lavori o lavori di altri artisti, architetti o designer che rispondano o si interroghino sul progetto proposto dal gruppo di opere del FRAC.
I temi prescelti spaziano dalla scultura che fa uso del modello architettonico in scala, alle analisi sul modo di concepire lo spazio urbano in contrapposizione a quello naturale, alle rappresentazioni non figurative della città fino alle domande sulle implicazioni politiche e sociali che certe architetture mettono in atto. Alcuni artisti guardano allo spazio costruito e a come noi rispondiamo ad un progetto urbanistico cambiandolo con le nostre azioni, altri registrano gli aspetti formali che costituiscono il carattere tridimensionale dello spazio in cui insceniamo la negoziazione sociale della dimensione pubblica.
Speriamo che i temi e le riflessioni tratti dai lavori in mostra possano invadere anche lo spazio lasciato vuoto per gli artisti residenti ai quali è offerta la possibilità di rielaborarli e trasformarli. Questa modalità espositiva aperta permette di intessere un dialogo continuo tra un’ipotesi interpretativa iniziale e le tematiche che affrontano nella loro esperienza a Biella i giovani artisti. Lo spazio inoltre sarà sempre aperto al pubblico che potrà cogliere l’elemento dinamico della prima sala in continuo flusso. Si tratta di un luogo a metà strada tra studio e spazio espositivo dove testare idee e intuizioni non ancora definite o aperte al feedback altrui e a nuove interrelazioni. Gli artisti potranno proporre opere non finite, cambiarle in dialogo con le altre trasformando lo spazio espositivo tradizionale in uno spazio performativo che muta nel tempo in continua conversazione con le opere del FRAC. Lo spazio ospiterà anche l’esposizione finale dei lavori dei residenti in autunno che offrirà l’occasione per riflettere sul complesso percorso di ricerca che avrà avuto luogo durante tutto il periodo della mostra.
Francesco Manacorda
(dal 10 giugno al 25 novembre 2011 | Museo del Presente)
Il rapporto tra città e arte è circolare: l'arte plasma la città, dandole forma, ma al tempo stesso essa è espressione della civitas che la città abita. Il termine artecittà vuole cogliere la natura di questo rapporto.
La mostra può essere vista come una pagina della bozza di una sorta di atlante dell'artecittà, ossia del rapporto tra pratiche artistiche e contesti urbani.
Cittadellarte, come il nome stesso annunciava fin dai suoi esordi, indaga e opera concretamente sulle sperimentazioni che si possono osservare oggi, in corso alle diverse latitudini, delle nuove forme di rapporto tra cultura e città.
Cittadellarte, fin dai primi anni della sua attività, ha rivolto un'attenzione particolare alle esperienze di artisti e collettivi coinvolti nelle trasformazioni urbane, con la Biennale Giovani di Torino BIG Social Game del 2002 o con la mostra a cura di Connecting Cultures Anna Detheridge “Arte pubblica in Italia” del 2003.
Artecittà presenta diverse sperimentazioni pratiche dispiegatesi o in corso nelle città di Bordeaux, Medellín, Montevarchi, San Remo, Stavanger, Torino e nei Balcani Occidentali, alcune delle quali costituiscono l'attività di Cittadellarte stessa che così vuole spiegarsi a dimensione reale operando in contesti urbani assai differenti.
Evento 2011, l’art pour une re-évolution urbaine
Direzione artistica di Michelangelo Pistoletto e Cittadellarte
In mostra Urban Research by Cohabitation Strategies
Dall’autunno del 2010 Cittadellarte ha invitato artisti locali ed internazionali a lavorare nell’area di Bordeaux, dando vita a “cantieri di trasformazione urbana”, laboratori di creazione artistica aperta e partecipata, che ospiteranno eventi ed installazioni.
Tra le diverse pratiche che coabiteranno nella Biennale di Arte Urbana, la mostra Artecittà presenta a Biella la ricerca urbana realizzata da Cohabitation Strategies (Lucia Babina, Emiliano Gandolfi, Thomas Purcell, Gabriela Rendón, Miguel Robles-Durán), una cooperativa che si concentra sulle condizioni socio-spaziali di esclusione nelle città contemporanee cercando di superare la tradizionale dicotomia tra pianificazione e sviluppo, unendo architettura e progettazione urbana radicale al lavoro di esperti delle realtà professionale, accademica e dell’arte, che si intrecciano nella città.
Nodos de desarrollo cultural
Cultural development node no. 1 “El Morro”
a cura di El puente_lab (Juan Esteban Sandoval, Alejandro Vasquez Salinas, Daniel Urrea Peña)
Il progetto è stato sviluppato attraverso la creazione di un team internazionale ed interdisciplinare di cui hanno fatto parte STEALTH.unlimited (Paesi Bassi/ Serbia) e un gruppo di architetti, artisti, studenti di architettura della città di Medellín. Nel corso di un laboratorio di tre settimane sono stati fissati sia i parametri di ricerca dei materiali sia le opzioni iniziali per il design degli spazi, partendo dalle necessità di utilizzo definite dal CDCM (Centro de Desarrollo Cultural de Moravia). Nei primi mesi del 2011 sono stati realizzati tre spazi, usando principalmente materiali riciclati e impiegando artigiani del quartiere. L’estensione delle attività del CDCM garantisce la possibilità di decentralizzare le attività del centro, rafforzando la propria presenza sul territorio e il proprio ruolo di spazio di aggregazione per il quartiere. L’obiettivo principale di questo processo, che moltiplica lo spazio con strutture temporanee a basso costo è quello di garantire un maggiore accesso alle attività culturali da parte della comunità e di creare una rete di luoghi in cui il processo di sviluppo della comunità possa rafforzarsi.
Juan E. Sandoval, El puente_lab
www.elpuentelab.org
Identità al centro
a cura di artway of thinking con Love Difference e snark - space making
testo tratto dal report finale di “Identità al Centro”
SANREMO
Casinò
a cura del collettivo 5 STONES (Anna Moreno, Jobelle Tayawa, Kosta Tonev)
Con la creazione di un annuncio fittizio divulgato per la città mediante volantini appesi e cartelloni con logo e slogan, una compagnia multinazionale fantasma denominata “5 Stones Casino” informava la popolazione riguardo la possibile acquisizione di un edificio storico di La Pigna: la chiesa di Santa Brigida, in corso di ristrutturazione da più di 15 anni. La compagnia voleva trasformarla in un Casinò.
La gente fu informata che si sarebbe tenuto un referendum pubblico nella piazza di Santa Brigida, in cui si sarebbe potuto votare per accettare o meno questo cambiamento. Il giorno del referendum venne allestito un tavolo per il dibattito e mano a mano gli abitanti vi si avvicinavano, venivano informati della farsa e invitati a partecipare ad un più ampio dibattito riguardante il concetto e il bisogno di cambiamento nel loro quartiere.
In un contesto come La Pigna, la questione della conservazione e l’idea di progresso acquisiscono un valore importante, specialmente in relazione a Sanremo e al genere di intrattenimento e strutture per lo svago che la città ha da offrire.
5 Stones è un collettivo fondato nel 2010 dagli artisti Anna Moreno (1984), Jobelle Tayawa (1986) e Kosta Tonev (1980). Il collettivo prende il nome dal gioco Palestinese le 5 Pietre.
5 Stones
It Runs in the Neighborhood
Jeanne van Heeswijk
Un progetto artistico in forma di soap televisiva all’Ospedale Universitario di Stavanger
a cura di Jeanne van Hee swijk e staff dell’Ospedale Universitario di Stavanger
con il contributo di Stavanger European Capital of Culture 2008
Durata: 01.05.2008 – 17.10.2008
Luogo: Stavanger University Hospital, Stavanger
Partecipanti: gli impiegati dell’Ospedale
Numero di puntate: 6
Esibizioni: Stavanger Capital of Culture (2008), RAM gallery Rotterdam (2010), International Film Festival Rotterdam (2010)
I Segreti del Quartiere è stato un progetto artistico internazionale nello spazio pubblico di Stavanger, Capitale della Cultura 2008. Otto importanti artisti internazionali dai quattro angoli del mondo sono entrati in stretto contatto con otto luoghi a Stavanger e Sandnes per un periodo di un anno e mezzo.
Jeanne van Heeswijk è stata una degli artisti che hanno partecipato al progetto. In collaborazione con l’Ospedale Universitario di Stavanger (SUS) ha sviluppato la prima soap televisiva ospedaliera in Norvegia. Con più di 5.500 impiegati e quasi 50.000 pazienti all’anno, l’ospedale può essere visto come una comunità a sé stante. Una comunità con la propria struttura di comunicazione e con i suoi media. Corre nel Quartiere è una soap della durata di sei puntate basata su situazioni reali. Lo scopo era di donare al pubblico un approfondimento sulla vita nell’ospedale e sui dilemmi etici e medici incontrati dagli impiegati.
I sei episodi furono mostrati su internet, su schermi pubblici e in televisione. Allo stesso tempo, l’Ospedale ha potuto comunicare direttamente con il pubblico riguardo alle problematiche sollevate dalla serie grazie a un nuovo sito internet interattivo.
Jeanne van Heeswijk
situa.to: il primo luogo dove sono possibile
a cura di a.titolo (Giorgina Bertolino, Francesca Comisso, Nicoletta Leonardi, Lisa Parola, Luisa Perlo) e Maurizio Cilli
In occasione di Your Time / TORINO 2010 EUROPEAN YOUTH CAPITAL, il progetto situa.to intende ideare nuovi strumenti per leggere i mutamenti urbani con lo sguardo delle giovani generazioni per poi realizzare concretamente alcuni progetti d’arte pubblica e arredo urbano; nuove forme e nuovi segni capaci di raccontare le trasformazioni in atto a Torino come in molte altre città contemporanee.
Sono 30 i ragazzi e le ragazze che stanno dando forma a situa.to attraverso un’esperienza collettiva e interdisciplinare; artisti, architetti, designer, video e filmaker, scrittori, performer, laureati o studenti universitari di ambito umanistico e scientifico. Situa.to è un progetto di learning by doing composto da incontri teorici e pratici, workshop, laboratori e lezioni tenuti da artisti e architetti con esperienze d’arte pubblica e da esperti di ricerche culturali e sociali. Situa.to è un osservatorio urbano permanente che interroga la città: i quartieri, i confini, i percorsi e le storie dei cittadini che li abitano e li attraversano.
a.titolo e Maurizio Cilli
Il Tappeto Volante nel quartiere di San Salvario a Torino
un progetto del Dipartimento Educazione del Castello di Rivoli, a cura di Anna Pironti
Identità e differenza qualificano l’esperienza che pone al centro la persona, per realizzare un percorso pluriennale di inclusione nel nuovo contesto sociale, vivace e disomogeneo.
Nell’ambito del progetto, che vede la partecipazione di tutta la comunità, sono previste innumerevoli attività, wall drawing per riqualificare gli spazi della vita quotidiana ed eventi aperti a tutti, quali momenti significativi di un progetto che è diventato simbolo della rinascita del quartiere.
Anna Pironti
Open futures
a cura di STEALTH.unlimited (Ana Dzokic e Marc Neelen)
Open Futures, still here to be claimed (Futuri Aperti, ancora da essere reclamati) consiste in immagini fotografiche di zone urbane vuote in nove capitali emergenti dei Balcani Occidentali (Ljubljana, Zagreb, Novi Sad, Beograd, Pristina, Skopje, Tirana, Podgorica, Sarajevo). Il progetto ha importanti dimensioni immaginative: i siti sono architettonicamente vuoti, ciò nonostante sono stracolmi di storie. STEALTH. unlimited ha sviluppato una mappa immaginaria basandola su luoghi reali, una finzione definitiva che combina tutti gli spazi liberi in un “vuoto strategico”, una potenzialità che aspetta di essere costruita.
A(u)ction – Novi Sad’s log of spaces between personal interests and public needs (A(u)ction - Il registro degli spazi tra gli interessi personali e i bisogni pubblici di Novi Sad) è un giornale formato tabloid chiamato Cement (12.000 copie) che utilizza il linguaggio visivo dei media popolari Serbi. In 24 pagine, Cement investiga il campo da gioco che definisce alcuni dei più notevoli, dinamici, sregolati e sconvolgenti cambiamenti della città e come si riflettono sull’interesse pubblico.
STEALTH.unlimited
La città si fa specchio vivente della natura umana e dei suoi valori. Ogni epoca e ogni civiltà, dunque ogni cultura, esprimono specifiche articolazioni del concetto di città. In esse possiamo leggere il ruolo che l’arte assume all’interno delle corrispondenti comunità.
Se la città è il cervello della civitas che la origina, è vero anche il contrario: la civitas è l’espressione della città, essa cioè risulta dalle connessioni che la formano.
In questo panorama si dipanano l’attività operativa e la ricerca di Cittadellarte, come il nome stesso annunciava fin dai suoi esordi. Si indaga e anche si opera concretamente (come la natura su cui è fondata Cittadellarte impone) sulle sperimentazioni che si possono osservare oggi, in corso alle diverse latitudini, di questo rapporto tra cultura e città.
Cittadellarte ha sempre rivolto un’attenzione particolare alle esperienze di artisti e collettivi coinvolti nelle trasformazioni urbane. Ribaltando il nome di Cittadellarte si arriva, con il termine “artecittà”, a sfiorare questo concetto che vuole cogliere il paradosso del rapporto organico tra la città e l’arte: allo stesso tempo si considera la facoltà plasmatrice dell’arte e pure la sua natura di risultante essa stessa dai movimenti e dalle connessioni emergenti tra gli elementi vitali che coabitano nello spazio e nelle reti diffuse.
La XIV edizione di “Arte al Centro di una Trasformazione Sociale Responsabile” traccia pertanto la prima pagina di una bozza di una sorta di atlante dell’artecittà, ossia del rapporto tra pratiche artistiche e contesti urbani.
La mostra “Artecittà, arte e trasformazione urbana” presenta diverse sperimentazioni pratiche, alcune delle quali costituiscono l’attività di Cittadellarte stessa che così vuole spiegarsi a dimensione reale operando in contesti urbani assai differenti: dalla megalopoli di Medellín in Colombia al centro storico della cittadina di Sanremo, dalla città europea di Bordeaux alla cittadina di Montevarchi in Toscana.
La Rassegna “Arte al Centro 2011” presenta poi una selezione di opere dal FRAC Piemonte, il primo Fondo Regionale per l’Arte Contemporanea in Italia, voluto dalla Regione Piemonte e da Artissima e gestito da quest’anno da Cittadellarte. La mostra, intitolata “Dialoghi sull’architettura”, è curata da Francesco Manacorda, direttore di Artissima, ed è una proposta di dialogo sia con il tema dell’artecittà, sia con il laboratorio dell’Università delle Idee (il programma di residenza per artisti internazionali che si tiene a Cittadellarte dal 15 giugno al 15 ottobre): i residenti UNIDEE saranno infatti invitati a proporre delle proprie risposte alle suggestioni delle mostre nel corso del residence che saranno coagulate in un’ulteriore esposizione nel mese di Ottobre.
Nel 2011 Cittadellarte è stata individuata dalla Direzione Cultura come sede permanente del FRAC con il primario obiettivo di evidenziare non solo le finalità espositive della collezione, ma anche e soprattutto l’importanza formativa e didattica di tale collezione. “Arte al Centro 2011” articola con il tema dell’artecittà una riflessione sulla vision di fondo individuata dal concetto di Terzo Paradiso, con cui Pistoletto ha disegnato una nuova prospettiva incentrata sull’equilibrio tra il paradigma naturale e quello dell’artificio, una terza via in cui l’intelligenza umana coopera con la natura per la realizzazione di un’utopia di un paradiso a dimensione umana.
Su questa vision è stato invitato un artista poliedrico come Alessandro Bergonzoni, a cui è dedicata una mostra dal titolo “GREMBI: soglie dell’inconcepibile”.
Paolo Naldini
Direttore Cittadellarte-Fondazione Pistoletto
Michelangelo Pistoletto
Direttore:
Paolo Naldini
Ricerca progetti e concept allestimento a cura di:
Juan Esteban Sandoval e Sara Conforti
Project Manager:
Alessandro Lacirasella
Alessandro Lacirasella, José Roberto Farneda, Fabrizio Lanza, Loris Bellan, Dario Zordan, Andrea Oitana, Daniele Garella
Progetto Grafico:
Liudmila Ogryzko
Ufficio Stampa:
Margherita Cugini, Luca Furlan
In partnership con:
Regione Piemonte, Compagnia di San Paolo, Fondazione CRT
Ringraziamenti:
Reale Mutua Assicurazioni, Ideazione srl, Lauretana spa