Michelangelo Pistoletto e Love Difference nel 2009 creano nuovi simboli di incontro e cooperazione creativa: i Tappeti Mediterranei, spazi di relazione, di condivisione e di dialogo. I Tappeti diventano il simbolo nomade del Parlamento Culturale Mediterraneo, uno strumento di incontro e di azione comune per persone libere e responsabili.
Per la realizzazione del progetto Love Difference coinvolge l’Associazione Gudran per l’Arte e lo Sviluppo. I primi Tappeti Mediterranei vengono realizzati dagli artigiani di El Max, il piccolo villaggio di pescatori alla periferia di Alessandria d’Egitto, sede dell’Associazione Gudran, attraverso una serie di laboratori creativi che hanno approfondito una riflessione sul tema del Mar Mediterraneo come luogo comune.
Il design delle creazioni è di Aliaa El-Gready e combina tecniche di artigianato antiche e moderne con materiali differenti, definiti di volta in volta dai partecipanti ai laboratori.
Queste prime dieci creazioni vengono presentate nel 2009 a S.O.S 48 – Festival Internazionale di Eventi Artistici Sostenibili di Murcia (Spagna), un evento curato da Jota Castro, successivamente al Centre International d’Art et du Paysage, Ile de Vassivière (Francia) all’interno della mostra Pasticcerie Love Difference a cura di Chiara Parisi e al primo Circolo Love Difference a Palazzolo S/0 (Brescia) in collaborazione con Osteria La Villetta, Palazzolo.
In occasione del Festival della Creatività di Firenze, nel 2009, viene realizzato un nuovo Tappeto Mediterraneo attraverso un laboratorio, curato da Love Difference e Gudran, che ha coinvolto il pubblico dell’evento.
L’intero ricavato delle vendite dei Tappeti Mediterranei va a sostegno delle attività di Love Difference e Gudran.
Love Difference collabora con Gudran dal 2005. Hanno realizzato insieme diversi workshop sulla diffusione delle pratiche creative partecipate per il bene comune, come CoDex a Tunisi nell’ambito del World Summit of Information Society dell’ONU, As_Tide al Marsha Open Center di Malta e in occasione della Biennale dei Giovani Artisti dell’Europa del Mediterraneo, a Biella e Bari.
I Tappeti Mediterranei rappresenta il primo progetto comune di attività laboratoriale partecipata.
Foto: Giovanni Colosio
Lo scopo di Gudran è sviluppare il senso “est-etico” nella società, un senso che s’interessa ai rapporti tra le persone, alle relazioni, alla ricerca dell’etica di una comunità e al suo possibile miglioramento.
L’attività artistica di Gudran ha inizio nel piccolo villaggio di pescatori di El Max, un tempo periferia abbandonata di Alessandria d’Egitto, zona di forte disagio sociale e con bassi livelli di educazione e sanità, e oggi, grazie all’azione pluriennale di Gudran, un quartiere vivibile, in cui regna una nuova pace sociale, in cui l’altro e lo spazio pubblico sono rispettati.
I laboratori sono gli strumenti con cui Gudran coinvolge la comunità di El Max nel progetto di riqualificazione del territorio, un disegno di rigenerazione costruito con l’apporto della creatività individuale. Ogni laboratorio assume la funzione di attivatore della responsabilità sociale del singolo, permettendo di comprendere l’elemento di trasformazione insito nel processo creativo. I laboratori artistici che Gudran organizza (atelier di artigianato, eventi nei caffè, corsi di free software) generano importanti effetti sulla vita sociale del villaggio: valorizzano le abilità specifiche del singolo, ridefiniscono gli equilibri e i ruoli sociali di categorie poco considerate - come donne e bambini - e aprono un’importante via di accesso allo sviluppo.
Oltre ai laboratori e ai workshop, a El Max Gudran cura Boustashy-Urban Scenography, simposio artistico internazionale, in collaborazione con altri gruppi di artisti provenienti da diverse parti del mondo, organizzazioni e associazioni. Questi grandi eventi, dalla prima edizione, coinvolgono i giovani di El Max su tutti i livelli organizzativi e gestionali, trasmettendo loro le necessarie competenze professionali. Un medium ricorrente negli interventi realizzati da Gudran, dagli artisti e dai partecipanti a Boustashy è il muro: le pareti delle abitazioni diventano tavolozze collettive su cui disegnare i sogni, i progetti, la quotidianità di El Max. Questi interventi creativi determinano un importante effetto di rigenerazione e di riappropriazione degli spazi comuni.
“Boustashy – spiegano gli organizzatori di Gudran - presenta al grande pubblico, accorso anche da fuori, la vita della comunità di El Max. Gli abitanti del villaggio si trovano sotto i riflettori di diversi mezzi di comunicazione, come radio, giornali, televisioni. Questo aumenta il loro livello di autostima, rendendoli consapevoli delle energie creative inespresse e dell’importanza del lavoro collettivo per lo sviluppo generale”.
Il progetto ha permesso una crescita della consapevolezza di quanto sia necessario aprirsi agli altri e al diverso, per superare la tendenza al conflitto. Conoscere l’altro, superare gli stereotipi sullo straniero, contribuisce a migliorare lo stato sociale della comunità di El Max.
Bambini, ragazzi e adulti, invitati a sedersi, hanno partecipato lasciando un personale messaggio sul tappeto.