Artecittà, arte e trasformazione urbana
Mostra collettiva ideata da Cittadellarte, ricerca e allestimento a cura di Juan E. Sandoval e Sara Conforti
(dal 10 giugno al 25 novembre 2011 | Museo del Presente)

Il rapporto tra città e arte è circolare: l’arte plasma la città, dandole forma, ma al tempo stesso essa è espressione della civitas che la città abita. Il termine artecittà vuole cogliere la natura di questo rapporto.
La mostra può essere vista come una pagina della bozza di una sorta di atlante dell’artecittà, ossia del rapporto tra pratiche artistiche e contesti urbani.
Cittadellarte, come il nome stesso annunciava fin dai suoi esordi, indaga e opera concretamente sulle sperimentazioni che si possono osservare oggi, in corso alle diverse latitudini, delle nuove forme di rapporto tra cultura e città.
Cittadellarte, fin dai primi anni della sua attività, ha rivolto un’attenzione particolare alle esperienze di artisti e collettivi coinvolti nelle trasformazioni urbane, con la Biennale Giovani di Torino BIG Social Game del 2002 o con la mostra a cura di Connecting Cultures Anna Detheridge “Arte pubblica in Italia” del 2003.
Artecittà presenta diverse sperimentazioni pratiche dispiegatesi o in corso nelle città di Bordeaux, Medellín, Montevarchi, San Remo, Stavanger, Torino e nei Balcani Occidentali, alcune delle quali costituiscono l’attività di Cittadellarte stessa che così vuole spiegarsi a dimensione reale operando in contesti urbani assai differenti.

 
BORDEAUX
Evento 2011, l’art pour une re-évolution urbaine
Direzione artistica di Michelangelo Pistoletto e Cittadellarte
In mostra Urban Research by Cohabitation Strategies

Dal modello sperimentale di Biella alla scala urbana di Bordeaux.
Dall’autunno del 2010 Cittadellarte ha invitato artisti locali ed internazionali a lavorare nell’area di Bordeaux, dando vita a “cantieri di trasformazione urbana”, laboratori di creazione artistica aperta e partecipata, che ospiteranno eventi ed installazioni.
Tra le diverse pratiche che coabiteranno nella Biennale di Arte Urbana, la mostra Artecittà presenta a Biella la ricerca urbana realizzata da Cohabitation Strategies (Lucia Babina, Emiliano Gandolfi, Thomas Purcell, Gabriela Rendón, Miguel Robles-Durán), una cooperativa che si concentra sulle condizioni socio-spaziali di esclusione nelle città contemporanee cercando di superare la tradizionale dicotomia tra pianificazione e sviluppo, unendo architettura e progettazione urbana radicale al lavoro di esperti delle realtà professionale, accademica e dell’arte, che si intrecciano nella città.
 
MEDELLIN
Nodos de desarrollo cultural
Cultural development node no. 1 “El Morro”

a cura di El puente_lab (Juan Esteban Sandoval, Alejandro Vasquez Salinas, Daniel Urrea Peña)
Il Nodo de Desarrollo Cultural N. 1 “El Morro” è concepito come un ponte tra arte e architettura e come un atto artistico collettivo teso a supportare il processo di trasformazione urbana attraverso la creazione di nuovi spazi culturali a disposizione della comunità.
Il progetto è stato sviluppato attraverso la creazione di un team internazionale ed interdisciplinare di cui hanno fatto parte STEALTH.unlimited (Paesi Bassi/ Serbia) e un gruppo di architetti, artisti, studenti di architettura della città di Medellín. Nel corso di un laboratorio di tre settimane sono stati fissati sia i parametri di ricerca dei materiali sia le opzioni iniziali per il design degli spazi, partendo dalle necessità di utilizzo definite dal CDCM (Centro de Desarrollo Cultural de Moravia). Nei primi mesi del 2011 sono stati realizzati tre spazi, usando principalmente materiali riciclati e impiegando artigiani del quartiere. L’estensione delle attività del CDCM garantisce la possibilità di decentralizzare le attività del centro, rafforzando la propria presenza sul territorio e il proprio ruolo di spazio di aggregazione per il quartiere. L’obiettivo principale di questo processo, che moltiplica lo spazio con strutture temporanee a basso costo è quello di garantire un maggiore accesso alle attività culturali da parte della comunità e di creare una rete di luoghi in cui il processo di sviluppo della comunità possa rafforzarsi.
Juan E. Sandoval, El puente_lab
www.elpuentelab.org
 
MONTEVARCHI
Identità al centro
a cura di artway of thinking con Love Difference e snark – space making
“Identità al Centro” è un percorso partecipato per la riqualificazione del Centro Storico di Montevarchi. Il progetto ha individuato assieme ai cittadini metodi e strumenti per la riqualificazione urbanistica del Centro Storico e per il miglioramento della qualità del vivere. Un percorso di partecipazione che coinvolge i cittadini accrescendo il senso di appartenenza e di comunità, dove i partecipanti diventano una “voce” che dialoga con l’Amministrazione Comunale nel percorso di miglioramento della qualità del vivere quotidiano. Viene dato valore all’espressività del singolo, perché i differenti punti di vista compongono la ricchezza culturale di una comunità. Una serie di azioni creano l’indagine territoriale a cui seguono focus group tematici che producono visioni e buone pratiche condivise dai cittadini che vengono utilizzati dalla pubblica amministrazione per attuare le modifiche al nuovo piano regolatore. Promosso dal Comune di Montevarchi e co-finanziato dall’Autorità Regionale per la Partecipazione dalla Regione Toscana, L.R. 69/2007, si è svolto tra Luglio 2009 e Gennaio 2010. Coordinato da artway of thinking con la partecipazione di Giovani Partecipazioni (Montevarchi), Love Difference – Movimento Artistico per una Politica InterMediterranea, MACMA (Montevarchi), Francesco Manetti, snark – space making.
testo tratto dal report finale di “Identità al Centro”

SANREMO
Casinò
a cura del collettivo 5 STONES (Anna Moreno, Jobelle Tayawa, Kosta Tonev)


Con la creazione di un annuncio fittizio divulgato per la città mediante volantini appesi e cartelloni con logo e slogan, una compagnia multinazionale fantasma denominata “5 Stones Casino” informava la popolazione riguardo la possibile acquisizione di un edificio storico di La Pigna: la chiesa di Santa Brigida, in corso di ristrutturazione da più di 15 anni. La compagnia voleva trasformarla in un Casinò.
La gente fu informata che si sarebbe tenuto un referendum pubblico nella piazza di Santa Brigida, in cui si sarebbe potuto votare per accettare o meno questo cambiamento. Il giorno del referendum venne allestito un tavolo per il dibattito e mano a mano gli abitanti vi si avvicinavano, venivano informati della farsa e invitati a partecipare ad un più ampio dibattito riguardante il concetto e il bisogno di cambiamento nel loro quartiere.
In un contesto come La Pigna, la questione della conservazione e l’idea di progresso acquisiscono un valore importante, specialmente in relazione a Sanremo e al genere di intrattenimento e strutture per lo svago che la città ha da offrire.
5 Stones è un collettivo fondato nel 2010 dagli artisti Anna Moreno (1984), Jobelle Tayawa (1986) e Kosta Tonev (1980). Il collettivo prende il nome dal gioco Palestinese le 5 Pietre.
5 Stones

 
STAVANGER
It Runs in the Neighborhood
Jeanne van Heeswijk

Corre nel Quartiere
Un progetto artistico in forma di soap televisiva all’Ospedale Universitario di Stavanger
a cura di Jeanne van Hee swijk e staff dell’Ospedale Universitario di Stavanger

con il contributo di Stavanger European Capital of Culture 2008
Durata: 01.05.2008 – 17.10.2008
Luogo: Stavanger University Hospital, Stavanger
Partecipanti: gli impiegati dell’Ospedale
Numero di puntate: 6
Esibizioni: Stavanger Capital of Culture (2008), RAM gallery Rotterdam (2010), International Film Festival Rotterdam (2010)

I Segreti del Quartiere è stato un progetto artistico internazionale nello spazio pubblico di Stavanger, Capitale della Cultura 2008. Otto importanti artisti internazionali dai quattro angoli del mondo sono entrati in stretto contatto con otto luoghi a Stavanger e Sandnes per un periodo di un anno e mezzo.
Jeanne van Heeswijk è stata una degli artisti che hanno partecipato al progetto. In collaborazione con l’Ospedale Universitario di Stavanger (SUS) ha sviluppato la prima soap televisiva ospedaliera in Norvegia. Con più di 5.500 impiegati e quasi 50.000 pazienti all’anno, l’ospedale può essere visto come una comunità a sé stante. Una comunità con la propria struttura di comunicazione e con i suoi media. Corre nel Quartiere è una soap della durata di sei puntate basata su situazioni reali. Lo scopo era di donare al pubblico un approfondimento sulla vita nell’ospedale e sui dilemmi etici e medici incontrati dagli impiegati.
I sei episodi furono mostrati su internet, su schermi pubblici e in televisione. Allo stesso tempo, l’Ospedale ha potuto comunicare direttamente con il pubblico riguardo alle problematiche sollevate dalla serie grazie a un nuovo sito internet interattivo.
Jeanne van Heeswijk
 
TORINO
situa.to: il primo luogo dove sono possibile
a cura di a.titolo (Giorgina Bertolino, Francesca Comisso, Nicoletta Leonardi, Lisa Parola, Luisa Perlo) e Maurizio Cilli

In un’Europa e in un’Italia che invecchiano esiste una città dei giovani? Come rappresentarla? Quali sono i suoi confini fisici e mentali? Come attraversarli per tracciare gli itinerari di una città che cambia?
In occasione di Your Time / TORINO 2010 EUROPEAN YOUTH CAPITAL, il progetto situa.to intende ideare nuovi strumenti per leggere i mutamenti urbani con lo sguardo delle giovani generazioni per poi realizzare concretamente alcuni progetti d’arte pubblica e arredo urbano; nuove forme e nuovi segni capaci di raccontare le trasformazioni in atto a Torino come in molte altre città contemporanee.
Sono 30 i ragazzi e le ragazze che stanno dando forma a situa.to attraverso un’esperienza collettiva e interdisciplinare; artisti, architetti, designer, video e filmaker, scrittori, performer, laureati o studenti universitari di ambito umanistico e scientifico. Situa.to è un progetto di learning by doing composto da incontri teorici e pratici, workshop, laboratori e lezioni tenuti da artisti e architetti con esperienze d’arte pubblica e da esperti di ricerche culturali e sociali. Situa.to è un osservatorio urbano permanente che interroga la città: i quartieri, i confini, i percorsi e le storie dei cittadini che li abitano e li attraversano.
a.titolo e Maurizio Cilli
 
TORINO
Il Tappeto Volante nel quartiere di San Salvario a Torino
un progetto del Dipartimento Educazione del Castello di Rivoli, a cura di Anna Pironti

I tratti specifici dell’arte contemporanea, l’internazionalità e il riconoscimento delle singole individualità, diventano motore di trasformazione sociale nel progetto Tappeto Volante, avviato nel 1996 nel quartiere torinese di San Salvario, a partire dalla Scuola dell’Infanzia Bay e poi esteso a coinvolgere l’intera zona. Attraverso la metafora del tappeto, dispositivo leggero, capace di librarsi nell’aria per contenere desideri e sogni, si configura una nuova prospettiva: il progetto promuove le relazioni tra le persone tramite i linguaggi dell’arte contemporanea, a favore dell’integrazione, del senso di appartenenza e della cultura in una zona caratterizzata da un alto flusso di immigrazione.
Identità e differenza qualificano l’esperienza che pone al centro la persona, per realizzare un percorso pluriennale di inclusione nel nuovo contesto sociale, vivace e disomogeneo.
Nell’ambito del progetto, che vede la partecipazione di tutta la comunità, sono previste innumerevoli attività, wall drawing per riqualificare gli spazi della vita quotidiana ed eventi aperti a tutti, quali momenti significativi di un progetto che è diventato simbolo della rinascita del quartiere.
Anna Pironti
 
WESTERN BALKANS
Open futures
a cura di STEALTH.unlimited (Ana Dzokic e Marc Neelen)

Wild City è una ricerca che riguarda i processi di trasformazione urbana non pianificati. Cominciando dai drastici cambiamenti nella struttura urbana della città di Belgrado durante gli anni novanta, cerca di identificare la logica interna di queste trasformazioni, investigando come descrivere gli eventi apparentemente caotici in maniera sistematica.
Open Futures, still here to be claimed (Futuri Aperti, ancora da essere reclamati) consiste in immagini fotografiche di zone urbane vuote in nove capitali emergenti dei Balcani Occidentali (Ljubljana, Zagreb, Novi Sad, Beograd, Pristina, Skopje, Tirana, Podgorica, Sarajevo). Il progetto ha importanti dimensioni immaginative: i siti sono architettonicamente vuoti, ciò nonostante sono stracolmi di storie. STEALTH. unlimited ha sviluppato una mappa immaginaria basandola su luoghi reali, una finzione definitiva che combina tutti gli spazi liberi in un “vuoto strategico”, una potenzialità che aspetta di essere costruita.
A(u)ction – Novi Sad’s log of spaces between personal interests and public needs (A(u)ction – Il registro degli spazi tra gli interessi personali e i bisogni pubblici di Novi Sad) è un giornale formato tabloid chiamato Cement (12.000 copie) che utilizza il linguaggio visivo dei media popolari Serbi. In 24 pagine, Cement investiga il campo da gioco che definisce alcuni dei più notevoli, dinamici, sregolati e sconvolgenti cambiamenti della città e come si riflettono sull’interesse pubblico.
STEALTH.unlimited