Laure Prouvost, vincitrice del Max Mara Art Prize for Women alla Whitechapel Gallery di Londra con “Farfromwords”

La Redazione,07/03/2013

Laure Prouvost, vincitrice della quarta edizione del Max Mara Art Prize for Women, presenta l'installazione in due parti Farfromwords: car mirrors eat raspberries when swimming through the sun, to swallow sweet smells alla Whitechapel Gallery dal 20 marzo al 7 aprile 2013.

   

Laure Prouvost: “FARFROMWORDS”
alla Whitechapel Gallery di Londra

Laure Prouvost, vincitrice della quarta edizione del Max Mara Art Prize for Women, presenta l’installazione in due parti Farfromwords: car mirrors eat raspberries when swimming through the sun, to swallow sweet smells alla Whitechapel Gallery dal 20 marzo al 7 aprile 2013.


Laure Prouvost, Swallow, 2013   Film Still Digital video   Courtesy the artist and MOTINTERNATIONAL

L’opera di Laure Prouvost apre nuovi orizzonti di significato scomponendo la connessione che si stabilisce tra linguaggio e comprensione. La suo nuova video-installazione nella Gallery 1 si ispira all’estetica e ai piaceri sensoriali dell’Italia e gioca come fonte di ispirazione sull’idea storicizzata della visita del Mediterraneo.

Farfromwords è composta da un’ampia struttura a padiglione che richiama un panorama storico. Un spazio circolare è inframmezzato da elementi a collage, tra cui stampe fotografiche, dipinti e coppie di monitor che presentano filmati di teste e piedi in movimento. Questo ambiente avvolgente conduce a una spazio interno idillico che rivela una nuova produzione filmica, Swallow (2013). Il ritmo leggero del respiro accompagna immagini surrealiste e inquadrature di cieli azzurri, frutta matura e ninfe contemporanee. Il film, il cui girato fa riferimneto a eventi e incontri che l’artista ha vissuto durante la sua residenza in Italia, a Roma e a Biella – a Cittadellarte – trasmette nel contempo un piacere visivo e sensoriale.

La mostra sarà poi presentata a Reggio Emilia alla Collezione Maramotti dal 4 maggio al 3 novembre 2013, dopo di che l’opera entrerà nella collezione permanente.

La mostra si accompagna ad un volume pubblicato dalla Whitechapel Gallery in collaborazione con la Collezione Maramotti. Il libro, in una esplorazione a ritroso dei diversi momenti che hanno caratterizzato la quarta edizione del premio, contiene un’intervista con l’artista di Bina von Stauffenberg, curatrice ospite, contributi di Daniel F. Herrmann, curatore della Eisler Whitechapel Gallery e responsabile degli studi curatoriali, e di Melissa Gronlund, redattrice di Afterall.

Martedì 4 aprile 2013 Prouvost parlerà della sua opera con il curatore Daniel F. Herrmann. L’evento sarà accompagnato da proiezioni delle opere filmiche dell’artista, prese da Abstractions Quotidiennes (2005), Stong Sorry (2010) e It Heat Hit (2010).

Il Premio biennale Max Mara Art Prize for Women promuove e sostiene artiste che lavorano nel Regno Unito, offrendo alle vincitrici l’opportunità di sviluppare il proprio potenziale producendo nuove opere artistiche durante una residenza di sei mesi in Italia.
La giuria di questa quarta edizione del Premio era composta da: Iwona Blazwick [presidente]; Lisa Milroy, artista; Muriel Salem, collezionista d’arte; Amanda Wilkinson, galleriste, Gilda Williams, scrittrice e critica d’arte.

Iwona Blazwick OBE, direttrice della Whitechapel Gallery ha affermato, ‘La Whitechapel Gallery ha una lunga tradizione di sostegno ad artiste che espongono per la prima volta. Per la quarta edizione del Max Mara Art Prize for Women siamo lieti di presentare una nuova realizzazione di Laure Prouvost. Prouvost è un’artista con una passione che la porta ad esplorare le diverse culture e possiede la capacità, appropriandosi del potenziale artistico delle sue impressioni, di creare filmati e installazioni coinvolgenti. È affascinante osservare come si sia ispirata alla sua residenza in Italia per far convergere il sensuale e il surreale nella sua opera’.
Luigi Maramotti, Presidente di Max Mara ha dichiarato: ‘Il nostro intento per quanto riguarda il Max Mara Art Prize for Women è sempre stato quello di sostenere e promuovere le artiste, offrendo loro il dono del tempo e della libertà per creare un’opera d’arte. È un grande piacere sapere che l’Italia con i suoi suoni e paesaggi abbia ispirato Laure Prouvost per la sua nuova e ambiziosa installazione. È un onore presentare il suo lavoro presso la Collezione Maramotti a Reggio Emilia la prossima primavera, dopo l’esposizione presso la Whitechapel Gallery a Londra.’