La Mela Reintegrata di Michelangelo Pistoletto a Roma, alle Terme di Caracalla dal 24 maggio 2016; inaugurazione il 23 maggio

La Redazione,18/05/2016

Dal 24 maggio al 25 settembre, Michelangelo Pistoletto ritorna alle Terme di Caracalla - dove era già intervenuto nel 2012 con il “Terzo Paradiso” - realizzando “La Mela Reintegrata”.

La Mela Reintegrata di Michelangelo Pistoletto
alle Terme di Caracalla
Terme di Caracalla, via Antonina, Roma
24 maggio al 25 settembre 2016
Inaugurazione 23 maggio 2016, ore 18
Dal 24 maggio al 25 settembre, Michelangelo Pistoletto ritorna alle Terme di Caracalla – dove era già intervenuto nel 2012 con il “Terzo Paradiso” – realizzando “La Mela Reintegrata”.
Il progetto, a cura di Achille Bonito Oliva in collaborazione con RAM radioartemobile, è promosso dalla Soprintendenza Speciale per il Colosseo e l’area archeologica centrale di Roma con Electa e nasce dall’idea di riflettere sul significato della mela nella storia, dai miti greci passando per la tradizione biblica e l’immaginario fiabesco, per arrivare ai giorni nostri e proiettarsi in scenari futuri.
Installata nei sotterranei delle Terme di Caracalla, la nuova opera condivide e integra il senso del “Terzo Paradiso”, realizzato con i frammenti di marmi e mosaici antichi propri del sito archeologico, creando uno stretto legame tra le rovine, l’architettura del passato e l’arte contemporanea, per una riflessione tesa verso il divenire.
La “Mela Reintegrata” è scolpita in un blocco di marmo puro di Carrara. Sola cicatrice il segno del morso, con i punti di sutura scolpiti nello stesso marmo a dimostrare la riconnessione del mondo naturale con il mondo artificiale: una ferita rimarginata. La scultura di dimensioni monumentali, dal diametro di 2,5 metri, entra in dialogo con l’oscurità dei sotterranei, profondi e labirintici, e con la tradizione classica rappresentata dalle antiche Terme che diventano con quest’opera promessa di continuità.
Così lo spiega l’artista: “Il simbolo della mela viene da lontano, attraversa tutta la storia che abbiamo alle spalle, partendo dal morso, che rappresenta il distacco del genere umano dalla Natura e l’origine di quel paradiso artificiale che si è sviluppato fino a raggiungere le dimensioni totalizzanti di oggi. La Mela Reintegrata rappresenta l’entrata in una nuova era nella quale mondo artificiale e mondo naturale si ricongiungono producendo un nuovo equilibrio planetario”.
La Mela delle Terme di Caracalla si diversifica per consistenza fisica, dimensioni, rapporto con l’ambiente circostante, da quella inaugurata di recente a Milano, sulla piazza della Stazione Centrale.
“La Mela di Milano è molto leggera, è una pelle, ha una forma poco rotondeggiante. È una mela che somiglia più a un cuore. È quasi un manifesto, un simbolo per chi arriva e riparte dalla stazione. È un punto di transito ma anche, oggi come oggi, il luogo conflittuale di frontiera. A Roma ho voluto che la mela fosse fatta come mille anni fa e l’ho pensata di marmo pieno di Carrara. Doveva essere scolpita in un blocco perfetto e non con mille venature. Mi sono comportato come gli antichi, come Michelangelo che voleva il marmo perfettamente bianco”, chiarisce l’artista.
Achille Bonito Oliva, curatore dell’evento, precisa: “L’opera si sottrae a ogni sforzo di contaminazione che appartiene all’idea dell’avanguardia e afferma la propria classicità, celebrando la capacità dell’arte di progettare il passato, riportare i materiali aulici della storia dell’arte nel nostro presente, occupare uno spazio della grande storia romana, le Terme di Caracalla, e proporsi nella sua grande dimensione a un incontro con la società del nostro tempo. La Mela Reintegrata è l’avvertimento che ci possiamo avviare verso il Terzo Paradiso.”